giovedì 30 maggio 2013

La Banca d'Italia rende pubblico il supplemento Moneta e Banche nel quale traccia il quadro del sistema finanziario italiano a febbraio. Ed è un quadro in chiaroscuro. Perché dall’analisi dei bilanci bancari emerge che, a febbraio, sono aumentate del 4,9% rispetto a gennaio le richieste di prestiti da parte delle società non finanziarie (cioè di imprese con oltre cinque dipendenti che si dedicano ad attività produttive) e sono cresciute del 5,1% sempre rispetto a gennaio le richieste di prestiti da parte delle famiglie del nostro paese, dato che rimane sostanzialmente invariato se confrontato col periodo precedente.
Aumentano invece i tassi d'interesse sui nuovi crediti concessi alle imprese che, a febbraio, sono balzati in avanti di dieci punti base raggiungendo un valore percentuale pari al 2,79% dopo che, a gennaio, erano diminuiti al 2,69%.
I tassi d'interesse, insomma, hanno recuperato quanto avevano regalato a inizio anno: a febbraio sono aumentati (del 2,49% rispetto al 2,35% del mese di gennaio) sia i tassi d'interesse sui prestiti superiori al milione di euro che quelli su prestiti  inferiori al milione (in rialzo del 3,32% dal 3,26% di gennaio). Sono invece diminuiti (dal 3,36% di gennaio al 3,30%) i tassi d'interesse sui mutui per l'acquisto di abitazioni erogati nel mese di febbraio alle famiglie, mentre sono aumentati (dall'8,78% di gennaio all'8,89%) quelli sul credito al consumo.
Insomma, le finanziarie e le banche continuano a dimostrarsi disponibili a concedere prestiti personali, sia alle famiglie sia alle imprese. E questa è una buona notizia, che indica come lo spauracchio del credit crunch (il taglio del credito, il calo dell'offerta di crediti da parte delle banche) si sia allontanato almeno per il momento. Il fatto è che, se le banche sono disponibili a concedere finanziamenti, questi si ottengono ora a tassi d'interesse più elevati, sia per le imprese (che a gennaio invece avevano usufruito di qualche ribasso che per le famiglie.

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