martedì 11 giugno 2013

Incentivi per l’acquisto di macchinari e attrezzature, bonus per la ricerca e sviluppo, potenziamento del Fondo di garanzia per l’accesso al credito, incremento delle risorse per l’internazionalizzazione. Sono questi i pilastri della strategia prossima futura del ministero dello sviluppo economico in materia di aiuti alle imprese. Questo è quanto emerge dall’audizione del ministro Flavio Zanonato presso le commissioni Attività produttive di camera e senato, tenuta il 5 giugno. Oltre a queste principali misure, il ministro si è detto favorevole ad introdurre misure di vantaggio fiscale e decontribuzione per le aziende che assumono in modo permanente i giovani e ha ricordato il prossimo avvio dei bandi del Fondo per la crescita sostenibile e del bonus al 35% per assumere personale qualificato.

Un nuovo incentivo per acquistare macchinari. Dall’audizione è arrivata la conferma che lo sviluppo economico sta valutando con il ministero dell’economia la possibilità di costruire un sistema di sostegno agli investimenti per il rinnovo dei processi produttivi e l’acquisto di macchinari e beni strumentali da parte delle imprese. Il modello di riferimento è il già sperimentato strumento della legge Sabatini. Si tratta di una proposta che era già emersa dalla recente relazione del Garante per le micro, piccole e medie imprese al presidente del Consiglio dei ministri. La legge Sabatini prevede finanziamenti agevolati alle piccole e medie imprese per l’acquisto o la locazione finanziaria, con patto d’acquisto, di nuove macchine utensili o di produzione, di durata superiore a 12 mesi, concessi da banche o società di leasing convenzionate. Il contributo consiste in un abbattimento variabile del tasso di riferimento dell’operazione.

Un nuovo bonus ricerca. Il ministro sottolinea la necessità della definizione di uno strumento di agevolazione fiscale strutturale per sostenere le attività di Ricerca e sviluppo realizzate dalle imprese, tanto in autonomia quanto in collaborazione con le università. Si tratta di istituire un bonus fiscale per le imprese che investono in R&S, sia in proprio che rivolgendosi a strutture qualificate esterne, già proposto varie volte e in diverse forme in passato. Il bonus ricerca rappresenta un fondamentale strumento per il sostegno alla ricerca e all’ innovazione industriale, chiave strategica per recuperare competitività, creare nuovo lavoro ad alta qualificazione e attivare un circuito virtuoso tra sistema universitario e imprese. Questo nuovo bonus si andrebbe ad affiancare al credito di imposta per il personale altamente qualificato impiegato anche in attività di ricerca e sviluppo che diventerà finalmente operativo nelle prossime settimane, dopo aver ricevuto in questi giorni il via libera in sede europea.

Più risorse al Fondo centrale di garanzia. Uno degli obiettivi del ministero dello sviluppo economico è potenziare e rendere più flessibile il funzionamento del Fondo centrale di garanzia, anche attraverso un incremento delle risorse a disposizione. Il primo punto riguarda l’introduzione di meccanismi di verifica sull’effettiva capacità delle garanzie prestate di generare prestiti addizionali e condizioni più favorevoli, con piena informazione alle imprese beneficiarie. Sarà inoltre incrementato il livello di copertura su alcune fattispecie di garanzia concesse dal Fondo. È stata infine annunciata una profonda revisione dei criteri di accesso al Fondo, rendendoli più coerenti con l’attuale fase economica, anche attraverso l’ampliamento della fascia dei soggetti beneficiati alle imprese con difficoltà di accesso al sistema bancario. 

Più fondi per l’export. Il ministero si è impegnato a incrementare i fondi per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese, oggi largamente inferiori a quelli messi a disposizione dai principali paesi esportatori. Saranno inoltre attivati a breve nuovi strumenti di supporto finanziario all’Export, forniti da Sace e Simest, secondo il piano sviluppato da Cassa depositi e prestiti.

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