sabato 1 giugno 2013

l'instabilità governativa ed economica e le incertezze del settore immobiliare hanno reso prudenti sia i cittadini che le banche che hanno deciso di non puntare sul prodotto mutui. domanda ed erogazione di finanziamenti per la casa hanno registrato entrambe un brusco calo. ma per chi decide ancora di rischiare è importante sapere verso dove va il mercato e quali sono le prospettive in termini di tassi variabili e fissi
vito lops in un articolo sul sole24ore, fa un panorama dell'attuale situazione del mercato per capire, tra l'altro, se conviene ancora puntare sul fisso o sul variabile. considerando in primis gli spread applicati dalle banche, sono ben lontani dall'1% del 2008, e come minimo sono al 3% per il tasso fisso e al 2,8% per il variabile
tutto il contrario degli indici europei che si sommano agli spread per determinare i tassi d'interesse. l'euribor infatti viaggi ormai allo 0,112% (a un mese) e allo 0,2% (per il trimestrale). e le previsioni per i prossimi cinque anni parlano di un aumento che non sarà comunque superiore al 2%. anche gli eurirs che si utilizzano per il tasso fisso sono a livelli molto bassi: l'irs a dieci anni è a quota 1,66%, quello a 20 anni al 2,7%, mentre quello a 25 anni si attesta al 2,3%
la conclusione è che il migliore dei mutui a tasso variabile si attesta intorno al 3% (o poco al di sopra), mentre i migliori fissi un po' oltre il 5%. quindi ancora nel prossimo futuro chi vuole rischiare, risparmiando, può puntare sul tasso variabile

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