martedì 4 giugno 2013

Sempre più spesso si discute sulla distanza tra l’Europa di nome e quella di fatto, con la moneta unica da una parte e le realtà, anche finanziarie, tanto diverse dall’ altra. Sul fronte dei mutui l’Unione europea sta tentando di porre rimedio, mettendo in fila normative che mettano sullo stesso piano i cittadini degli Stati membri con regole di accesso al credito che permettano una maggiore concorrenza tra le banche e, quindi, più opportunità per chi cerca di ottenere un mutuo. La Commissione europea ha già fissato alcuni paletti, che diventeranno realtà solo quando il Parlamento e il Consiglio daranno l’ok e i Paesi membri avranno ratificato il provvedimento. Insomma, l’iter rischia di essere lungo, ma le premesse ci sono. Innanzitutto le banche saranno costrette a fornire tutte le stesse informazioni sul rischio di indebitamento, specificando in maniera chiara le conseguenze in caso di rate non pagate. Ai clienti dovrà essere fornito il documento Esis (European Standardised Information Sheet) che contiene informazioni sui rischi legati al prestito, ai tassi applicati, alla valuta (se straniera): il documento sarà uguale in tutti i Paesi così da poter facilitare un confronto diretto tra le varie offerte. Le banche non potranno costringere chi chiede il mutuo ad acquistare altri prodotti finanziari o servizi (magari includendoli nello stesso contratto) e i clienti avranno sette giorni di tempo dopo la stipula del mutuo per cambiare idea (rinunciando all’offerta o rescindendo il contratto). Anche le stime degli immobili saranno fatte secondo gli stessi criteri in tutta Europa: il Financial Stability Board fisserà i principi guida da seguire per la valutazione degli edifici. In Italia, in realtà, siamo già un passo avanti visto che la maggior parte delle banche aderisce al “Codice di condotta europeo per i mutui casa” e già fornisce, per esempio, il prospetto Esis con informazioni trasparenti.

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