venerdì 10 maggio 2013


A febbraio il totale dei prestiti ai residenti in Italia si è attestato a 1.917,3 miliardi di euro, segnando una flessione annua dell’1,2 per cento e dell’1,5 per cento sul mese precedente. Il rapporto segnala inoltre un quadro difficile per gli istituti di credito italiani e per lo stato dell’economia.


Prosegue la stretta sui prestiti bancari a famiglie e imprese, insieme al continuo aumento delle sofferenze bancarie. A febbraio il totale dei prestiti ai residenti in Italia, secondo i dati pubblicati dall’Abi, si è attestato a 1.917,3 miliardi di euro, segnando una flessione annua dell’1,2 per cento e dell’1,5 per cento sul mese precedente.
Secondo il rapporto mensile dell’associazione bancaria italiana sono in calo soprattutto i prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie, che ammontano a circa 1.468,5 miliardi di euro, con una flessione del 2,8 per cento su base annua. La stretta riguarda anche i prestiti al settore privato, pari a 1.650,8 miliardi di euro e in contrazione dell’1,9 per cento.
Il report segnala un quadro difficile per gli istituti di credito italiani e per lo stato dell’economia, con l’associazione che attende ora un effetto positivo sia dalle misure della Bce sul collaterale che dal pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Le sofferenze lorde degli istituti sono salite a 126 miliardi mentre quelle nette hanno visto una battuta d’arresto a 63,9 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi nel 2008 il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi del settore privato è più che raddoppiato, passando dal 3 al 7,4 per cento.
Continua infine il rafforzamento dei depositi, in aumento del 7 per cento, a 1.195 miliardi, segnando l’incremento maggiore da novembre 2008. La crescita dei depositi, secondo il direttore centrale dell’Abi Gianfranco Torriero, è un segno “della fiducia” dei risparmiatori italiani verso le banche, che “non è minacciata” dal caso Cipro.


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