venerdì 31 maggio 2013

Secondo la previsione di un recente studio di Prometeia il sistema creditizio italiano avrà un utile di 2,4 miliardi di euro a fine 2013, che aumenterà a 21 miliardi a fine 2015, ma con un calo delle erogazioni dovuto all’aumento delle partite deteriorate e alle conseguenti rettifiche a bilancio.

Nella pratica, al netto della componente sofferenzeil credito a famiglie e imprese subirà un calo anche nel 2013 dell’1,9% e tornerà ad aumentare solo nel 2015, con una crescita stimata intorno al 2%. La previsione procede affermando chenonostante questo aumentoanche nel 2015 le banche non saranno in grado di finanziare completamente il fabbisogno creditizio delle imprese che si dovranno rivolgereanche al mercato dei capitali e a quello del debito.
Nonostante le previsioni non rosee, una ricerca condotta dall’istituto Guglielmo Tagliacarne su un campione di 1.600 pmi italiane ha dimostrato come tale scenario non spaventi più di tanto gli imprenditori: il 58,3% delle imprese intervistate ha affermato di non aver avuto problemi a far fronte ai propri impegni finanziari nell’ultimo anno e quasi il 70% è riuscito a mantenere stabile la propria base occupazionale. Mentre sull’altro fronte, quello della rassegnazione, solo il 20,5% delle imprese intervistate si è dichiarato pronto a investire nel 2013, il 22% ha ridotto il ricorso al credito bancario, mentre sale al 33% la percentuale di imprese del campione che ha ottenuto un si parziale o una bocciatura ad una richiesta di finanziamento da parte delle banche.


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