venerdì 31 maggio 2013

Tra marzo 2012 e marzo 2013 gli istituti di credito italiani hanno preferito di gran lunga acquistare titoli di stato piuttosto che erogare prestiti. Le banche hanno scelto di favorire i titoli di stato nell’allocazione della propria liquidità per limitare i rischi legati al prolungarsi della crisi economica e perché trovare società solide a cui affidare il proprio denaro è sempre più difficile.
Nell’ultimo anno le banche hanno investito circa 72 miliardi in più in Bot e Btp, con un’accelerazione a inizio anno di 30 miliardi. A questo proposito hanno sicuramente giocato a favore il distendersi delle tensioni sull’Italia e l’offerta di rendimenti interessanti. I prestiti alle imprese non finanziarie sono invece diminuiti di circa 29 miliardi, mentre quelli alle famiglie sono scesi di 9 miliardi. Secondo i dati della Banca d’Italia nei portafogli delle banche ci sarebbero circa 362 miliardi, contro i 290 di un anno fa.
Tuttavia la tregua concessa dai mercati potrebbe non durare ancora per molto e, in più, si temono effetti ulteriormente depressivi  sull’economia. Gli esperti sostengono che il calo della domanda di credito da parte di imprese e famiglie, sfiduciate al punto tale da non avvicinarsi nemmeno agli sportelli delle banche, potrebbe portare ad un’ulteriore riduzione del credito erogato dalle banche.

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